L’ecosistema delle startup
Prendiamo spunto dal contributo di Emilio Gianfelice per ripercorrere alcuni concetti che riteniamo importanti: il “movimento delle startup” è in cammino ma la strada va ancora completata. Ormai è un dato di fatto: anche in Italia la startup innovative sono diventate una realtà. Nei giorni scorsi Luiss Enlabs ha inaugurato il più grande acceleratore in Europa per startup ospitate all’interno dei suoi spazi, addirittura cento. Anche le grandi aziende mostrano sempre maggiore interesse verso questa realtà con concorsi di idee, risorse dedicate e team creati ad hoc negli ultimi due anni. Di tutto questo non possiamo che gioire perché significa creare un volano per le grandi aziende del futuro, offrire nuove prospettive di sviluppo all’economia e, non ultimo, segnare, finalmente, un punto di svolta sull’innovazione tecnologica applicata alle aziende e alle persone, ai prodotti e ai servizi.
Dal lavoro quotidiano non riscontro, però, lo stesso impegno negli altri stakeholders che hanno uguale importanza all’interno del processo di sviluppo di questa realtà.
- Partiamo dalla costituzione: il Notariato ha lanciato il progetto L’arancia [link] per venire incontro alle esigenze di chi vorrebbe fare impresa in Italia, mettendo a disposizione di tutti il suo know how per dare risposte e raccontare le esperienze di chi vuole fare impresa.Sul territorio, purtroppo, non incontro la stessa solerzia. Per fortuna da qualche giorno è stata introdotta la semplificazione per le startup che possono costituirsi con firma digitale [link].
- Secondo punto dolente: le Camere di Commercio. Varie volte mi sono trovato nelle condizioni di dover semplificare la descrizione dell’attività innovativa, soprattutto per quelle a scopo sociale, perché dall’altra parte trovavo persone molto focalizzate sul “burocratese” piuttosto che sull’atto pratico; il risultato è stato quello di presentare dichiarazioni per l’iscrizione al registro generiche rispetto a quella che, invece, è l’attività svolta, realmente, dalla start-up innovativa.
- Terza tappa gli obblighi contabili e fiscali: da questo punto di vista è auspicabile che una società completamente votata allo sviluppo, per i primi 12-18 mesi, sia sollevata da una serie di incombenze fiscali e contabili che aumentano i costi di gestione. Attualmente non è così; ci sono solo alcuni benefici finanziari legati ai versamenti dovuti per il registro imprese.
- Manca, infine, un’autonoma capacità del sistema di attrarre capitali, equity soprattutto. Siamo agli albori, certo, ma le autorità preposte dovrebbero essere in grado di semplificare nel più breve tempo possibile: ne vale la pena.
Avanti tutta!